lunedì 22 novembre 2010

"La lingua degli angeli" di Mario Botta e Mario Fertilio


La "lingua degli angeli" possiede molti significati, ma può essere appresa da chiunque. E' molte cose assieme: memoria, autoanalisi, elevazione spirituale, evocazione. Soltano il linguaggio angelico è in grado di creare dal nulla, davanti ai nostri occhi, un'altra realtà, come se fosse viva e presente. Sono quelle stesse visioni premonitrici che gli artisti, i capitani d'industria, le madri in attesa, gli spiriti inquieti, in momenti particolari delle loro esistenze riescono a raggiungere.
Il libro vuole sottrarre questa realtà angelica al regno delle approssimazioni indistinte e far capire che chiunque può sperimentarla, niente è precluso, purchè si abbia il coraggio di rompere con gli schemi dell'abitudine, del conformismo, del materialismo.
La "lingua degli angeli" è la comunicazione perfetta, non soggetta a limiti espressivi: può avvenire attraverso la scrittura, i colori e le forme pittoriche, l'evocazione di una melodia, la sensazione tattile di una scultura, la modulazione di uno spazio architettonico, la creazione di immagini fisse o in movimento, può avvenire persino in virtu' di una fragranza odorosa, dell'allusività di un gesto, del gusto particolare di un cibo, o anche servirsi delle suggestioni di un abito o di un'acconciatura. Un campo privilegiato del linguaggio angelico è quello della danza, la piu' antica e diretta forma di comunicazione del corpo.


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